La Vitiligine
La vitiligine è una malattia della pelle legata ad un disturbo della pigmentazione cutanea. Si può presentare in modo localizzato sulla pelle, sui capelli sulla barba e occasionalmente sulle mucose.

Quali sono le cause?
La sua causa è sconosciuta ma è noto che vi è una distruzione dei melanociti. Le ipotesi patogenetiche finora più accreditate sono: una possibile distruzione dei melanociti per cause autoimmuni, una autodistruzione per una anomala sintesi di tetraidropterina e delle catecolamine, una morte cellulare oer processi di stress per lo più neurologici, una distruzione per anomalie metaboliche che porterebbero ad una maggiore produzione di acqua ossigenata, fortemente dannosa per gli stessi melanociti cutanei.
E’ una malattia diffusa?
La vitiligine ha una prevalenza dell’1% nella popolazione generale con una insorgenza generalmente prima dei 20 anni. Riconosce un forte background familiare in quanto nel 40% dei casi almeno un altro membro dello stesso nucleo famigliare è affetto dalla stessa patologia. E’ molto frequente nei bambini e in età infantile se ben trattata e localizzata può rispondere in modo eccellente al trattamento.
Come si manifesta?
Clinicamente si manifesta con chiazze bianche madreperlacee circoscritte a bordi irregolari delle dimensioni variabili da pochi millimetri a parecchi centimetri. Il palmo delle mani e la pianta dei piedi sono spesso colpiti anche in virtù del cosiddetto Fenomeno di Köebner, ovvero insorgenza della patologia a seguito di trauma sulla cute.
Quanti tipi di vitiligine si conoscono
Si distinguono una Vitiligine focale, una segmentale, una mucosale, una acro-facciale, vitiligine volgare e una forma universale.
La vitiligine si può associarsi ad altre patologie?
Si. Spesso si associa ad altre patologie, in primis patologie della tiroide (iper- o ipo-tiroidismo) l’anemia perniciosa,la malattia di Addison, il diabete mellito, l’alopecia areata, la miastenia gravis, l’uveite, la morfea, la sclerosi sistemica.
Come si tratta?
La terapia della vitiligine resta ancora oggi piuttosto difficile e a volte frustrante. Nelle forme localizzate si ottengono buoni risultati con cortisonici di media alta potenza, con immunomodulatori topici e soprattutto con la fototerapia sia PUVA sia a UVB a banda stretta, o con il laser eccimeri. Prospettive interessanti sono rappresentate dai Minigraft chirurgici e dalla terapia biofotonica.